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Diversity cercasi: come scrivere annunci di lavoro inclusivi

Siamo sempre stati abituati a leggere annunci riportanti frasi come “cercasi ragazza di bell’aspetto” senza farci troppe domande. D’altronde ci sono ruoli lavorativi più adatti a uomini e altri a donne, no? Non proprio.
Da quando i temi sulla diversity si sono diffusi qualcosa è cambiato, ma non possiamo ritenerci soddisfatti. Oggi, per esempio, si utilizzano disclaimer – frasi di avvertimento – che riportano la dicitura:

«I candidati ambosessi (D.lgs n. 198/2006) sono invitati a leggere l’informativa privacy ai sensi degli artt. 13 e 14 del Reg. EU 679/2016 al seguente indirizzo»,

oppure

«L’offerta di lavoro si intende rivolta all’uno e all’altro sesso in ottemperanza al D.Lgs. 198/2006».


Questi esempi sono solo un piccolo passo verso l’inclusione di genere; purtroppo, però, portano con sé una velata discriminazione che li rendono buoni ma non del tutto sufficienti a dare l’impressione che la diversity sia un tema rilevante per l’azienda in cerca.
La frase disclaimer è un ottimo stratagemma, a patto che il resto dell’annuncio non riporti distintamente che si ricerca una “candidatA“, un “educatorE“, un’ “infermierA“, una “maestrA“. O che sia “giovane” o “madrelingua italiana”. Tutti aspetti che, apertamente o meno, discriminano fin da subito il lettore che rischierà di sentirsi escluso e stressato. Come se già la ricerca di lavoro non fosse di per sé un elemento di forte esclusione e stress.

Prima di vedere nel dettaglio come scrivere annunci inclusivi, vediamo perché è importante porre l’attenzione al tema della diversity fin dalla pubblicazione di annunci di lavoro.

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6 motivi per cui è utile scrivere annunci inclusivi

1. Gli annunci servono a ricercare competenze

Le variabili che riguardano la diversity non dovrebbero essere oggetto di analisi. Ciò che ti interessa sono le competenze. Sentirsi uomo o donna, per esempio, non fa parte di queste.

2. La diversity è un buon biglietto da visita

Non basta sponsorizzare il Pride. Se dai l’impressione di essere inclusivo fin dall’annuncio anche chi non verrà selezionato sarà ambasciatore del tuo brand.

3. La diversity è il miglior biglietto da visita

Se sei inclusivo già dall’annuncio chi si candida saprà che all’interno dell’azienda si valorizza il capitale umano e che l’ufficio risorse umane si occupa anche di benessere fisico e ambientale e non solo di buste paga e buoni pasto.

4. Le parole possono far male

I candidati potrebbero sentirsi esclusi per via di caratteristiche che non riguardano aspetti che possono cambiare. Questo potrebbe essere una fonte di stress per chi legge.

5. L’inclusione dona speranza

La speranza di essere valutati per come si è adesso e non per come si è nati. Chi legge e non viene scelto può sperare di crescere ed essere selezionato in futuro.

6. In mancanza d’altro, la diversity fa la differenza

Se già sai che ricercare una determinata figura professionale sarà difficile (ad esempio per via di una RAL o una forma contrattuale al di sotto del mercato attuale), il candidato darà più importanza ai valori aziendali e sarà disponibile a ricevere anche meno in cambio di un posto di lavoro in cui potrà sentirsi accettato e vivere sereno.

Dopo aver delineato i benefici nell’adottare una politica aziendale attenta alla diversity e all’inclusività fin dall’annuncio di lavoro, possiamo dedicarci a vedere nel dettaglio alcuni consigli su come scriverli in maniera adeguata.

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5 consigli su come scrivere un annuncio inclusivo

1. Usa gli asterischi per evitare di declinare gli aggettivi al maschile o al femminile

È stilisticamente più corretto che inserire alla fine di ogni parola “o/a”. In questo modo non dovrai scrivere più volte la stessa parola (es. “tutti i candidati e le candidate”) e non sarai costretto a fare preferenze di ordine per apparire “feminist friendly” (es. “tutte le candidate e tutti i candidati”): un’accortezza che è in realtà solo apparentemente inclusiva.

2. L’annuncio riservato a entrambi i sessi è impreciso

Quando si parla di “sesso” si fa riferimento agli organi sessuali. Siamo sicuri che gli annunci che pubblicherai saranno indirizzati direttamente alle mutande di chi ti legge?
Usa la parola “genere“. Ma togli la parola “entrambi”. Non esistono solo due generi. Il genere maschile e femminile sono due sfumature dell’essere che non necessariamente sono complementari. Dobbiamo includere anche l’assenza o la copresenza di entrambe.

3. Cerca persone

Non preferenze sessuali, livelli di melatonina, nazionalità, credi religiosi, gusto nel vestire o organi genitali. Scrivi chiaramente che cerchi “persone” con caratteristiche che riguardano hard e soft skills. Less is more.

4. Attenzione al sottile non-detto

Un esempio di ciò è scrivere che si ricerca qualcuno “madrelingua italiano”. È un aspetto apparentemente irrilevante, ma chi legge potrebbe comprendere che si ricerca qualcuno nato necessariamente in Italia. La nazionalità diventa in questo modo un fattore discriminatorio. Meglio scrivere che si ricerca una persona con un “livello madrelingua”. Questo accorgimento include chiunque abbia quella competenza, a prescindere da quale nazionalità abbia.

5. Non fare lo str*nzo

Stai cercando una persona iscritta alle categorie protette? Riportalo. Scrivere che non la si sta cercando è discriminatorio (oltre che da stronzi).

Ora che abbiamo fatto una descrizione della figura che stiamo ricercando con l’elenco delle competenze hard e soft passiamo al fantomatico disclaimer.

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Ecco un esempio di disclaimer inclusivo da aggiungere alla fine:


«Le persone interessate possono inviare la propria candidatura con autorizzazione ai sensi del dlgs. 196/2003. La ricerca rispetta il d.lgs. 198/2006 ed è aperta a candidat* di qualsiasi orientamento o espressione di genere, orientamento sessuale, età, etnia e credo religioso. Il presente annuncio è stato ideato nel rispetto della diversity e dell’inclusività».


Oppure, proponi tu stesso una versione originale della frase intestandolo direttamente alla tua azienda. Quello che segue è un esempio di quello che scrive Microsoft alla fine di ogni annuncio:

«Microsoft is an equal opportunity employer and supports workforce diversity. All applications for vacant positions will be welcomed and will be considered on the relative merits of the applicant against the role profile for the position regardless of color, race, nationality, ethnic origin, sex, gender, sexual orientation, marital status, disability, parental responsibilities, age, religion, or belief».

Un po’ prolisso per i miei gusti ma non lascia spazio a fraintendimenti e veicola senza fronzoli che la diversity e l’inclusività sono valori fondanti dell’etica aziendale. Questo significa investire nell’impression management a beneficio del benessere aziendale e del capitale umano.

Tutto il testo è stato declinato al maschile con l’intenzione di rendere la lettura più veloce e fruibile.

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